Guido Marchesi – Partorire in volo

10 quadri di grandi dimensioni, dipinti con la tecnica dell’olio su tela, su sfondi scuri o chiari e suggerimenti prospettici dalla vaga ispirazione metafisica.

Uno dei concetti alla base di queste come di molte delle precedenti serie di opere dell’autore, Guido Marchesi, è che si tratta fondamentalmente di autoritratti, quasi a sottolineare ancora una volta, ma con maggior forza drammatica, l’impossibilità del distacco da una visione soggettivistica dell’esistenza, in cui essa è vissuta come sacrificio non santificante di sé, imposto da un’entità esterna ottusa e crudele o, talvolta, autoimposto da un Io interiore ancora più feroce.

Da ciò, l’atmosfera plumbea e angosciante, catene che trattengono anime, rivestite da corpi dilaniati, dotati di ali, con cui un tempo avevano spiccato un volo prematuramente interrotto, malamente rattoppati, talvolta costituiti da pezzi meccanici variamente assemblati.

Questi “cristi”, innalzati sulle croci di esistenze inutilmente laboriose e ormai prive di significato deposti sulla cima di un Golgota apocalittico, suggeriscono grida di aiuto inascoltate, deserti refrattari a qualunque pietà e misericordia, incomprensioni e cattiverie equamente patite e inflitte.

Questi strani esseri, apparentemente ancora robusti fisicamente, sessualmente indefinibili, sempre meno umani ma non ancora robot, hanno però una particolarità: talvolta, attraverso meccanismi sconosciuti, partoriscono creature.
Capre, cani, piccoli umani già morti.Gechi

L’unica possibilità di salvezza, potrebbe venire soltanto dalla distruzione di questa umanità decaduta da parte dei mostri da essa stessa generati.
Ma nella visione dell’autore anche quest’ipotesi è scartata, dato che i “mostri”, come Cronos, divorano le loro creature.
Quindi nessuna redenzione.

PartInVolo (8)

Dal 3 Febbraio 2018 alla galleria Spazio6 – Via Santa Maria in Organo, 6 a Verona